USA contro Google: DOJ chiede la vendita dell’ad business
Cos’è successo tra il Dipartimento di Giustizia USA e Google
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) ha avviato un’azione legale senza precedenti contro Google e la sua società madre Alphabet, accusando il colosso tecnologico di detenere un monopolio illegale nel settore della pubblicità digitale.
Il DOJ mira a obbligare Google a vendere parti cruciali del suo business pubblicitario, sostenendo che la sua posizione dominante soffoca la concorrenza e danneggia inserzionisti, editori e consumatori.
Perché il DOJ accusa Google di monopolio pubblicitario
Secondo il Dipartimento di Giustizia, Google ha costruito e mantiene la sua posizione dominante attraverso comportamenti anticoncorrenziali sistematici, ben oltre la semplice innovazione o superiorità tecnologica.
Le accuse includono:
- Acquisizioni strategiche di rivali per eliminare la concorrenza (es. DoubleClick, AdMob)
- Restrizioni contrattuali per bloccare l’uso di piattaforme concorrenti
- Controllo verticale completo dell’ecosistema ad tech: lato domanda, intermediazione e lato offerta
Come funziona oggi il business pubblicitario di Google
Google controlla un complesso sistema pubblicitario digitale che include:
- Google Ads (servizi per inserzionisti)
- Google Ad Manager (piattaforma di intermediazione)
- AdSense e DoubleClick for Publishers (DSP/SSP)
Tutte queste componenti permettono a Google di avere accesso diretto e privilegiato ai dati, di esercitare un potere sproporzionato nelle aste pubblicitarie e di imporsi come intermediario obbligato nel 90% delle transazioni digitali.
Cosa potrebbe succedere ora a Google
Il DOJ chiede che Alphabet disinvesta alcuni segmenti strategici del suo ecosistema pubblicitario, aprendo la possibilità che vengano separati o venduti:
- DoubleClick
- Google Ad Manager
- Componenti dell’infrastruttura Ad Exchange
Se la richiesta venisse accettata da un giudice federale, Google potrebbe perdere il controllo centrale della sua rete pubblicitaria, rivoluzionando l’intero mercato.
Quali sono le implicazioni per editori, inserzionisti e utenti
La mossa del governo americano potrebbe portare a:
- Maggiore concorrenza e trasparenza nell’ad tech
- Prezzi più equi per gli inserzionisti
- Più ricavi per gli editori
- Meno tracciamento invasivo per gli utenti finali
L’intento del DOJ è ridare equilibrio al settore pubblicitario digitale, rompendo l’effetto “gatekeeper” esercitato da Google.
Come si posiziona questo caso nella crescente regolamentazione Big Tech
Questa causa si inserisce in un contesto più ampio in cui governi e autorità antitrust di tutto il mondo stanno intervenendo pesantemente contro le Big Tech.
Oltre agli Stati Uniti, anche l’Unione Europea ha avviato indagini simili, con proposte di leggi come il DMA (Digital Markets Act) per limitare i poteri delle piattaforme dominanti.
Quanto è importante questo caso per il futuro di Internet
Il procedimento legale contro Google rappresenta uno spartiacque nella regolazione del web moderno. Potrebbe segnare la fine di un’era in cui pochi player globali controllano l’infrastruttura dell’advertising online.
Una possibile ristrutturazione forzata del business pubblicitario di Google potrebbe favorire nuovi attori sul mercato, innovazione e maggiore tutela della privacy.
Domande frequenti (FAQ)
- Perché gli USA vogliono che Google venda parte del suo ad business?
Perché il DOJ sostiene che Google ha un monopolio illegale nel mercato della pubblicità digitale. - Quali parti del business pubblicitario dovrebbe vendere Google?
Il DOJ suggerisce DoubleClick, Ad Manager e componenti dell’ad exchange. - Google controlla davvero tutta la pubblicità online?
Controlla gran parte del mercato, inclusi strumenti per editori e inserzionisti e simula concorrenza interna. - Questa causa riguarda solo gli Stati Uniti?
No, anche la Commissione Europea sta indagando sul dominio pubblicitario di Google. - Chi beneficierebbe della vendita dell’ad business di Google?
Inserzionisti, editori, consumatori e potenziali rivali sul mercato. - È la prima volta che Google affronta un’azione del genere?
No, ma è la più significativa riguardante il suo core business pubblicitario. - Quando ci si aspetta una decisione?
Le cause antitrust possono durare anni; si attende una prima sentenza entro il 2024-2025. - Google ha risposto ufficialmente alle accuse?
Sì, dichiarando che il loro sistema promuove l’efficienza e la concorrenza. - Come potrebbe cambiare la pubblicità online se Google perdesse?
Potrebbe emergere un settore più decentralizzato e competitivo. - Questo caso influenzerà altre Big Tech?
Sì, potrebbe fare da precedente per future cause contro Amazon, Meta o Apple.
Fonte: Patently Apple – 2024