L’Intelligenza Artificiale (AI) è uno degli argomenti di maggiore dibattito per le notevoli implicazioni che una tecnologia del genere potrebbe comportare. Questa scienza si sta evolvendo a ritmo sostenuto, affacciandosi verso nuovi ambiti e applicazioni. Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di Intelligenza Artificiale Generale (AGI), ovvero un sistema AI capace di eseguire qualsiasi attività intellettuale tipica dell’essere umano, magari superando la stessa intelligenza dell’uomo.
L’AGI si caratterizza per il fatto di provare a simulare il più possibile il ragionamento umano. Se però questa branca ha le potenzialità di rivoluzionare il nostro mondo, potrebbe però essere manipolata e impiegata per scopi poco leciti. Proviamo allora a comprendere meglio come funziona l’Intelligenza Artificiale Generale e quale futuro la attende.
Definizione di Intelligenza Artificiale Generale
Anche definita come AI forte, l’Intelligenza Artificiale Generale si discosta infatti dalla cosiddetta AI debole o stretta in quanto quest’ultima non riproduce le abilità cognitive dell’uomo, ma si limita all’impiego di algoritmi e software per eseguire dei semplici compiti di ragionamento pre-appresi e di problemi solving (sistemi aperti).
Dunque, l’AI debole è pensata per risolvere problemi specifici e limitati, nonché noti a priori, mediante l’uso del Machine Learning. Ciò significa che non si pretende di replicare il preciso funzionamento del cervello umano, ma ci si focalizza soltanto su un quesito particolare.
Invece nel caso dell’AGI o AI forte ci si riferisce a sistemi capaci di agire autonomamente, indipendentemente dal contesto e dal compito attribuito. In questo caso viene a mancare il nesso logico tra il problema da risolvere e la soluzione preventivata.
Ad oggi non esiste una definizione condivisa e univoca di Artificial General Intelligence e questa stessa ricerca è di per sé un obiettivo comune per gli studiosi del campo. Anche se l’AGI appartiene al più vasto campo dell’AI e delle scienze cognitive, è strettamente connessa ad altri ambiti quali neuroscienze computazionali e metalearning.
Origine e obiettivi dell’Intelligenza Artificiale Generale
L’interesse per l’AGI è iniziato nei primi anni Duemila in diversi centri di ricerca sparsi nel mondo, tra i quali l’RPI e il Carnegie Mellon negli Stati Uniti, l’IDSIA in Svizzera e tanti altri. Dal 2017 in poi si sono aggiunti altri 40 istituti internazionali intenzionati a sviluppare l’AGI in tempi più rapidi.
Il fascino dell’Intelligenza Artificiale Generale e la voglia di progredire hanno portato alla creazione di una Artificial General Intelligence Society, un’organizzazione senza scopo di lucro che vuole raggiungere differenti obiettivi, tra cui:
- Promuovere e incentivare lo studio dell’AGI e la programmazione di sistemi AGI;
- Semplificare la cooperazione tra coloro che sono interessati all’argomento e allo sviluppo dell’AGI;
- Svolgere meeting e convegni per condividere scoperte e conoscenze sull’AGI;
- Divulgare pubblicazioni sulla ricerca nel campo dell’AGI;
Questa è quindi una ricerca che ha come obiettivo quello di sostenere l’ambizioso sogno di una AI autonoma e indipendente. La creazione di una comunità basata sull’AGI è stato un fenomeno spontaneo e i ricercatori coinvolti in tutto il mondo hanno portato avanti ipotesi, progetti e studi seguendo direzioni diverse, ispirandosi anche alla neurobiologia, alla psicologia cognitiva, alla teoria delle decisioni statistiche e all’informatica teorica.
I possibili benefici dell’Intelligenza Artificiale Generale
L’Intelligenza Artificiale Generale è proiettata verso la replica fedele del modo di pensare e ragionare della mente umana. Le potenzialità di una tecnologia del genere sono ovviamente immense, se gestite nella maniera più corretta. Vediamo quali sono i principali vantaggi che questa branca dell’AI potrebbe apportare in un futuro non troppo lontano:
- Agevolare il lavoro delle industrie: l’AI potrebbe rivoluzionare il nostro modo di lavorare e di vivere. Gli stessi sistemi AGI potranno rendere più semplici moltissime attività, incluse quelle che necessitano di innovazione, creatività e abilità nel risolvere problemi. Ciò può comportare un incremento della produttività industriale, sfruttando le risorse in maniera efficiente e dando spazio a nuove soluzioni. L’integrazione dell’AGI nei diversi campi dell’industria potrà così avere un impatto decisivo;
- Trovare soluzione a sfide complesse: altro beneficio prodotto dall’AGI è la sua capacità di dare una mano nell’affrontare le sfide globali di più difficile soluzione, tra cui la povertà, il cambiamento climatico, le malattie e così via. Infatti, i sistemi AGI possono analizzare ingenti quantità di dati e avvalersi di modelli in un modo che l’uomo non potrebbe fare;
- Potenziare la creatività e le capacità umane: gli strumenti AGI potrebbero dare sostegno alla creatività e alle capacità degli esseri umani, assistendo gli individui nello sviluppo di nuovi progetti e idee, prendendo decisioni migliori e più consapevoli. Al contempo, l’AGI può svolgere attività ripetitive e banali, permettendo all’uomo di focalizzarsi su altre priorità più urgenti.
Le prospettive per il futuro
In teoria l’Intelligenza Artificiale Generale avrebbe la capacità di modificare radicalmente la nostra società, inclusa la nostra economia e il modo in cui viviamo. Per questo, è necessario preparare il mondo all’impatto dell’AGI, studiandone gli effetti a breve e lungo termine e definendo piani d’azione che vadano ad affrontare le sfide più impegnative.
L’ottenimento di risultati concreti è ancora un sogno abbastanza lontano e per adesso alle teorizzazioni avanzate non è seguita poi la realizzazione di nessun dispositivo capace di generare una forma significativa di AGI. Questo perché l’Intelligenza Artificiale Generale è ancora in una fase embrionale.
Quel che servirà è la realizzazione di un sistema adattativo e flessibile al punto da riuscire a simulare le dinamiche comportamentali umane, cioè quelle che rendono l’uomo in grado di agire in modo naturale e di avere comportamenti che sono lo specchio dell’apprendimento. I ricercatori del settore però sono abbastanza ottimisti e prevedono di arrivare ai primi risultati concreti entro il 2050.